ANNO XXVIII - N.1 = MARZO 2001
FOGLIO NOTIZIE "LA TRISA" |
IN QUESTO NUMERO:
torna su "MUSEO DEL MOLETA"
Recentemente il Comune di Spiazzo ha inviato a tutti i residenti
una FRUTTA ESOTICA Nella nostra valle pensavamo bastasse l'orgoglio e l'emulazione. Enzo Morocutti
______________________________________________________________ LA RUBRICA "RICORDI" Dopo aver saltato i numeri di settembre e dicembre dello scorso Ghera li cavri, col so cion Chi bel
la sira, lì fo dali stali
E po' nar a durmir sul lett di scarfoi E culi slesoli sù e giù dal Badul Sa l'era bel ...! Chi sudisfazion
Po' in prumavera par la Festa dai Off
Quante belle usanze sono andate C'erano le capre, con il loro
caprone Che bello la sera lì fuori dalle stalle
E poi andare a dormire sul letto di fogliame Anche il
nostro "guardia notturna" e' morto
E con le slitte sù e giù dal "Badul"
Com'era bello!... Che soddisfazione Poi
in primavera per la Festa delle Uova (continua un'altra volta)
______________________________________________________________ LUTTO Ancora un lutto ha colpito la nostra associazione.
Dopo una penosa IN BREVE = Per gli ormai pochissimi che non hanno ancora pagato la quota
lettera a proposito di una interessante iniziativa relativa alla
creazione del "Museo
del Moleta".
In sostanza, l'Amministrazione comunale dichiara di aver accolto
con favore
la proposta avanzata dal Centro Studi Judicaria per
realizzare tale iniziativa ed invita
tutti a collaborare per la raccolta di
documentazione.
Anche se e' vero che la nostra
associazione non si identifica
esattamente con i "moleti", tuttavia conta fra i propri
iscritti moltissimi
"arrotini" ed e' quindi particolarmente sensibile a questi argomenti.
Inoltre il nostro presidente Renato e' proprio uno dei responsabili
comunali per la raccolta
del materiale ed, infine, nel nostro scopo
sociale c'e' anche quello della valorizzazione
delle tradizioni e della
storia locale.
Per tutti questi motivi ci sentiamo di "mobilitarci"
anche noi ed
invitiamo pertanto tutti i soci a collaborare alla raccolta del seguente
materiale:
fotografie; attestati; lettere; diari; certificati; licenze di
lavoro; biglietti di viaggio;
passaporti; documenti in genere inerenti e
utili alla ricostruzione""della straordinaria
odissea dei "moleti",
iniziati nel secolo scorso e che continua tutt'oggi,seppure in forme
e situazioni diverse, nelle citta' e nelle metropoli dei cinque
continenti"".
Il materiale
consegnato verra' tempestivamente restituito dopo la
relativa duplicazione.
Chiunque disponesse
del materiale e' pregato di contattare,
telefonicamente,il presidente Renato Lorenzi,al n.
0465-802049.
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Se "l'uomo del monte" ci riusciva, perche' qualcuno quassu' non
potrebbe ottenere lo stesso
risultato? Le premesse c'erano. Il
continuo rialzo della temperatura e dell'umidita' nella parte
centrale
della Val Rendena, la disponibilita' di alcuni proprietari terrieri, hanno
fatto
prendere rapidamente la decisione.
I pressanti messaggi televisivi che presentano "l'uomo del
monte"
nell'atto di autorizzare il raccolto di bellissimi frutti maturi, sono stati
di grande
stimolo (meglio definirlo plagio).
Tutto facile; quindi tutti convinti:"si puo' imitare!".
Se
un solo "uomo del monte", seppur tecnico e organizzato,
presenta simili risultati visivi, anzi
tele-visivi, loro che sono tutti
uomini del monte, non potrebbero fare altrettanto e anzi meglio?
In breve tempo formarono un valido gruppo, personaggi di qualita',
gente decisa. Nel terreno
disponibile misero a dimora centinaia di
piante di ananas. Il loro scopo era quello di ottenere un buon
raccolto e, appena maturati i frutti, avrebbero potuto imitare con
orgoglio i gesti teatrali
dell'"uomo del monte".Invece, purtroppo, fu
un fallimento: i frutti non sono mai giunti a
maturazione, la delusione
e' stata enorme e di conseguenza ogni iniziativa e' stata
abbandonata,
assieme all'inutile orgoglio.
Successivamente, qualche anno fa, visto che le condizioni
climatiche perduravano e la temperatura si elevava ulteriormente
(pareva di tipo tropicale),
gli agricoltori, spronati dall'esperienza di
alcuni esponenti di una grossa Associazione locale,
decisero per
una nuova coltura.
Venne suggerito di provare con la coltivazione delle banane...
ed
infatti in brevissimo tempo spuntarono lunghi filari di alberi di
banano, collocati ovunque,
trattati con cura, con tecnica e passione.
In breve divennero inponenti e produttive, erano e sono
il
vanto dell'intera comunita'.
Coloro che hanno realizzato la fortunata e tangibile realta',
hanno
ricevuto complimenti e ammirazione da tutti.
Ora, al tempo giusto, enormi caschi di banane
meravigliose e
profumate premiano il lavoro di coloro che hanno avuto
l'intraprendenza di
avviarne la coltivazione.Nell'abbondante
produzione si riscontra un particolare secondo me anomalo:
i grandi
caschi si presentano con i frutti ... diritti come aculei d'istrice! Tutti
gli addetti
alla raccolta, stoccaggio e vendita gioiscono per questa
curiosa realta'. Le banane diritte come
pannocchie sono una novita',
attirano parecchi acquirenti, fanno aumentare i consumi e risultano
molto piu' economiche di quelle tradizionali. Infatti il risparmio "alla
fonte" e' notevole perche'
il prodotto valligiano non necessita della
onerosa manodopera che e' indispensabile alle altre
produzioni dove
tentano, vanamente, con ogni mezzo, di raddrizzare i polposi e
gustosi frutti.
Oggi la produzione della Val Rendena e' la piu' richiesta perche' le
banane diritte "tirano" molto
e rendono di piu'.
Ancora una volta la fantasia e l'intraprendenza vengono ampiamente
gratificate:
l'ottima produzione della zona soddisfa molto la richiesta
di "certa clientela"... anche la piu'
esigente !!
anno, che avevano molto altro materiale a disposizione, riprendiamo
la pubblicazione della poesia
di Santo Lorenzi, del 1958, che
abbiamo iniziato nel numero di giugno 2000.
E' molto lunga e quindi
procederemo a pezzetti quando ne avremo
disponibilita'.
SECONDA PARTE
Quanti beli usanzi e na'
A finir tuti giul sagra'
Beli tradizion e pù d'adess
Li à cambià la faccia al paes
Ghera al cavrer,
col so corn
Al trato marzo, lì su li coli
Cal ni mandava giù di droli
A sintur tuti sti beli bali
Po' dent di cursa, fin ala sera
A giugar
mori in la finera
In mezz ali rochi e mulinei
"ste fermi, malangrecc di putei"
E li' ndruminzarsi con tutti li voi
Sintur in l'insonia
na gus roca
"a li è li ore dodici ... al fioca!"
anca al nos guardia noturna le nà
ma quancc
rumur differencc e restà
Cui pè inglacè, e
bagnè fin sul cul
Na tasca di castegni da magnar par via
Navani ali esami, laggiù in sagristia
Aftru chi ades, cula Televisiun!
Giugavani cocca intant cal pioff
Ghivani li cadeni da
lustrar
E la quarantina, chi gran da far
E pò nu ivani gnamu finì
E via di cursa, a nard par
nii.
(la seguta n'aftra bota)
-o-o-o-o-o-o-o-o-o
A finire tutte giu' nel Cimitero
Belle tradizioni nostre
meglio di oggi.
Hanno cambiato la faccia del paese
C'era il capraio con il suo corno
Il "tratto Marzo" lì sulle "cole"
Che ci mandava
"in brodo di giuggiole"
A sentire tutte
queste belle "balle"
Poi dentro di corsa, fino alla sera
A giocare con i pezzetti di sasso,
nella mangiatoia
In mezzo alle rocche e ai fusi
"state fermi, benedetti ragazzi!"
E lì addormentarsi con tutte le voglie
Sentire
nel dormiveglia una voce roca
"Sono le ore dodici ... e fiocca!"
Ma quanti rumori diversi sono restati
Con i piedi gelati e bagnati fino al sedere
Nella
tasca le castagne da mangiare per la via
Andavamo agli esami, laggiù in Sagrestia
Altro che adesso con la Televisione!
Giocavamo a "cocca" mentre pioveva
Avevamo le catene del
focolare da lucidare
E la "quarantina", che gran da fare!
E poi non avevamo ancora finito
E via di corsa, ad andare a rubare le uova dai nidi.
malattia e' mancato il socio Antonio Ferrari.
Abitava in Svizzera, a Zurigo, ma
non mancava mai di venire appena
possibile in Rendena.
E de "La Trisa" era socio fin dai primissimi
anni, perche' faceva parte
della compagnia "storica" di quelli che erano giovani negli anni della
costituzione e di cui in sede ci sono molte "tracce fotografiche".
Lo ricorderemo con molto
rimpianto.
A tutti i familiari le piu' sentite condoglianze da parte della
associazione, del
Consiglio Direttivo e della redazione del "Foglio
Notizie".
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sociale per l'anno 2000, dobbiamo ricordare che, dal prossimo
numero, verranno anche cancellati
dall'indirizzario di questo
giornale e quindi se desiderano continuare a riceverlo devono
provvedere a saldare la quota. Bastera' inviare la somma di lire
35.000= (in contanti od assegno
o vaglia postale)o al presidente
Renato Lorenzi - frazione Mortaso - 38088 SPIAZZO, o, meglio, al
tesoriere Imerio Santoni - 38088 SPIAZZO, oppure effettuare il
bonifico alla Cassa Rurale di Spiazzo
sul conto corrente intestato
"Associazione La Trisa Mortaso";
= Ricordiamo che sono stati di nuovo predisposti i cappelli simbolo
della nostra associazione. Chi
fosse interessato all'acquisto contatti
il presidente Renato Lorenzi, o il segretario Luigi Magna,
a Mortaso.
= Questo giornalino giungera' nelle case in prossimita' della Pasqua.
Non vogliamo pertanto far
mancare i piu' sinceri auguri a tutti i soci
ed ai loro familiari.
= Il prossimo numero, che uscira' fra giugno e luglio, pubblichera'il
programma delle manifestazioni
estive.Preghiamo i soci di
collaborare, facendosi venire qualche bella idea per l'estate.
LETTERA AGLI ASSOCIATI CICLOSTILATA IN PROPRIO |