ANNO XXX - N.1 = MARZO 2003
FOGLIO NOTIZIE "LA TRISA" |
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TRENT'ANNI DI "FOGLIO NOTIZIE"
Questo "Foglio Notizie" porta il numero 1 dell'anno "XXX":
La Redazione
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PREPARIAMOCI AL VOTO
Già nell'ultimo giornalino (dicembre 2002) abbiamo parlato del fatto "N.A.S. (Nuclei Anti Sofisticazioni)"-
Ai nostri giorni chi lavora nel settore alimentare, nei panifici,
Silvano Brunelli
(Il gusto di Silvano di andare a scovare situazioni curiose nei LE VARIE
== Il sito Internet della nostra associazione sta sempre più AM RICORDU DAL BEPI ...
Il socio Vittorio Lorenzi ci ha mandato questo bel pezzo in dialetto. Lo
vitorio primin
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RICORDI
Per la rubrica "Ricordi", riprendiamo la pubblicazione della bella
Mè, cum mancaria, sto ben co la me gent
E pò quant ca vigiu a rivar macc
E anca i me du cari fradei
Sò ca nu ie tant di cumpagnia
= = = = = = = = = = = = =
E poi quando vedo arrivare maggio
E anche i miei due cari fratelli
Sò che non sono tanto di compagnia (...ironico)
qualcosa da mangiare e tanta "Barberia" (scherzoso -
trentesimo !!
Sembra incredibile: abbiamo cominciato a stampare questo giornale
nel 1974 !!
Vuol dire che (più o meno perchè qualche "salto" c'è pur stato) sono
usciti circa 120 numeri di questo giornalino.
A noi che l'abbiamo seguito, preparato e costruito per tanti anni, non
sembra davvero vero di essere riusciti a riempire circa 960 pagine.
Facciamoci tutti insieme gli auguri, noi che lo facciamo e voi che lo
leggete e speriamo di andare avanti (almeno) per altri 30 anni !.
che nel corso della prossima estate del 2003 saremo chiamati a due
elezioni per la nostra associazione: quella "normale" triennale per il
rinnovo del Consiglio Direttivo ed il referendum deciso dal consiglio
per l'eventuale modifica allo statuto sociale con la eventuale
previsione dell'iscrizione anche alle donne.
In quell'articolo ci siamo peraltro soffermati soprattutto sul
referendum per l'ammissione delle donne alla associazione.
Ora vogliamo invece ritornare sulle normali elezioni triennali
per il rinnovo del consiglio.
Ogni tre anni ci ritroviamo a fare più o meno lo stesso discorso, ma
anche questa volta non ci pare inutile provare a ripeterci.
E cioè invitare tutti gli associati a considerare questo momento di
votazione, come un momento davvero importante per la nostra
associazione.
E quindi, da una parte, a votare tutti, a sentire davvero come un
obbligo quello di votare e di collaborare ad eleggere coloro che
reggeranno l'associazione per il prossimo triennio.
Ma anche, e soprattutto, ad impegnarsi in prima persona a far parte
del Consiglio Direttivo e quindi a mettersi in gioco nell'interesse de
La Trisa.
Ogni volta viene presentato l'elenco completo dei soci aventi diritto
ad essere eletti ed ogni volta l'elettore è chiamato a scegliere senza
sapere chi sia disponibile all'incarico, chi abbia una qualche idea
nuova, chi voglia impegnarsi, e così via. Finisce quindi per scegliere
semplicemente per la simpatia, per la conoscenza, per la stima, per
la fiducia. Che sono tutte, intendiamoci, ottime ragioni !
Ma sarebbe molto più bello che qualcuno si facesse avanti e
dicesse: "ecco io (o noi, se fosse un gruppo) abbiamo maturato delle
idee, abbiamo certe intenzioni per il futuro dell'associazione: ve le
indichiamo e vi chiediamo di votare o non votare per me (per noi)
per approvare o disapprovare tali idee".
Ma questo forse è pretendere troppo. Basterebbe già che qualcuno
dicesse: "io sono iscritto a La Trisa da diversi anni; non ho mai fatto
niente; adesso dò la mia disponibilità a lavorare per un triennio, ad
entrare in consiglio, ad impegnarmi e a darmi da fare."
Per la verità questi concetti, più o meno, li abbiamo ripetuti ogni
volta che si doveva votare. Non abbiamo molte speranze che
qualcosa cambi.
Ma, a volte, a forza di ripetere le cose ...
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NELL' ANNO 1806
nelle macellerie, nei ristoranti, nei pubblici esercizi e quant'altro, è
obbligato ad attenersi ad una infinità di regole sanitarie: piano di
autocontrollo igienico-sanitario HCCP; prodotti con date di
scadenza; berrettini bianchi; guanti; pinzette; controllo temperature;
libretti sanitari; tavoli in acciaio inox; cappe per vapore; contenitori a
norma; ecc. ecc. Il tutto soggetto ad eventuali ispezioni dei N.A.S.
Nuclei Anti Sofisticazioni dei Carabinieri e degli ispettori dell'A.S.L.
Azienda Sanitaria Locale.
Ma i controlli avvenivano anche una volta, specialmente nei caseifici
e dal fornaio (pistor) e ai contravventori veniva sequestrato il
prodotto e venivano variamente sanzionati.
Trovo particolarmente interessante una nota riportata nelle memorie
di Giuseppe Antonio Ongari del 1806, dopo una ispezione fatta ai
fornai di quel tempo in Val Rendena.
Così scrive: ""Il 28 maggio è successo un fatto assai rimarchevole,
poichè in compagnia dei gendarmi ho dovuto andare col Cursore da
tutti i panettieri a pesare ed esaminare il pane; e quasi tutti gli
abbiamo trovati in fallo. Da Giambattista Ongari (mio nipote) calava
due once per tron. Gli fu levato pane per nove troni e poi ha dovuto
pagare la multa in denaro, cioè dodici troni.
Alla signora Marina vedova Dossi fu trovato pane brutto e calante: le
fu levato pane per quindici troni più dodici troni di multa.
A Gianbattista Alimonta Paroloto di Borzago per pane assai calante
di peso furono levati diciannove troni di pane e fu data una multa di
otto troni.
Al Battista Righi di Strembo fu trovato pane calante di quattro once.
Al signor Antonio Alimonta non fu tolto il pane, fu multato solo di
dodici troni perchè era mal cotto."
A quanto pare anche una volta scherzavano poco !.
documenti di una volta e di rapportarle ad oggi, ha colpito ancora.
Anche queste considerazioni sono davvero interessanti e simpatiche.
Ci auguriamo che lui continui in quest'opera di spulciatura. Oltretutto
Silvano, sul nostro giornalino, ha dimostrato una particolare capacità
di interessarsi di argomenti diversi: ha cominciato infatti con giochi
enigmistici di sua invenzione; ha continuato da poeta; ed ora fà lo ...
storico. E poi ?)
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completandosi e perfezionandosi. Con il lavoro intenso e preciso di
Vittorio Lorenzi ("Piacenza", per capirci) si sta ora cercando di
inserire via via anche tutti questi giornalini a partire dall'inizio.
Naturalmente ci vorrà del tempo perchè oramai, come dicevamo in
altra parte, questo giornale si stampa da trent'anni. Poichè i
"navigatori in Internet" aumentano di giorno in giorno,
raccomandiamo ancora una volta di andare ogni tanto a visitare il
sito all'indirizzo che appare in fondo al giornalino.
== Come abbiamo già segnalato, sono stati completati i lavori di
sistemazione del "volt" dal quale si accede alla nostra sede. Il
risultato ci pare di tutto rilievo e vogliamo ringraziare il Comune di
Spiazzo che ha provveduto al pagamento dei lavori effettuati dalla
ditta Frigo di Mortaso. Con l'occasione abbiamo fatto qualche lavoro
anche all'interno della sede con il rifacimento del bagno, la
sistemazione del pavimento della cucina, l'impianto per l'acqua
calda nel bar.
Ora i soci hanno un motivo in più per usare sempre meglio e più
spesso la sede.
== La defunta Emma Lorenzi ha espressamente disposto un'offerta
alla nostra associazione di 500 euro. E' bello vedere che qualcuno si
ricorda de La Trisa anche nel momento supremo. Ringraziamo gli
eredi e ricordiamo con un pensiero la nostra "amica".
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lasciamo esattamente come lui lo ha scritto, con gli stessi modi di
riportare ed interpretare il dialetto. Anche se ci rendiamo conto che
per alcuni soci simpatizzanti sarà un vero "rebus", non diamo la
traduzione in italiano, perchè il pezzo è davvero gustoso così com'è.
L'era na duminica d'istà, a massa cantada in tai banch sun som, dala
banda dai murtas, al me Mateo al scuftava massa (as fa par dir)
insema al so amich Mateo Cozzio. Al Bepi munach, cal ghiva col
"tic" cal ghi fava far "cum, cum", al tirava su li uferti cun tun bastun
lonch cun fon cima in sachitel di pel.
Quant ca le rivà dinanc ai boci, al Mateo Cozzio al ga avast la bruta
idea da far in bel "cum, cum" ! Al Bepi nu la dit gni a gni ba, la ciapà
in man al bastun da la banda dal sachet e l'aftru toc le partì cume na
saata destinaziun cirvel dal sgugnadur.
Sa sintù na paca cume sa savas dravert n'anguria; al Bepi la riuftà al
so atrezzo dala banda giusta e le nà innanc a tor sù li uferti come
niente fudesse; col'aftru, cu la so borgna sul co, al sanavrà vardà
ben dal lamentarsi cu i soo !
poesia di Santo Lorenzi che stiamo riproducendo a puntate.
Probabilmente i prossimi numeri di luglio (con le elezioni) e di
settembre (con i risultati dell'estate e le notizie relative ai nuovi eletti)
non avranno spazio per questa rubrica, che riprenderemo poi a
dicembre.
a pè al Marelli, ala Breda, coli so coladi
circondà da tancc bei stabiliment !
Ma preferiso nar, fin fo li Scavazadi
naria vulintera fin fo 'n Gacc
e quant ca vegn Satembar (e 'l par ier)
cul sciopp in spala, rivaria lì a Lanter
am pias ca i ghi sia sempru anca ei
a magnarla insema, bona e cota
come ca favani na bota
ma a mpragarli in poc, i podria
anca vignur, a patto ca ghi sia
vargut da magnar, e tanta Barberia
A me cosa mancherebbe? Sto bene con la mia famiglia
vicino alla Marelli, alla Breda con le sue colate
circondato da tanti bei stabilimenti !
Ma preferisco andare fino alle "Scavazade" (località)
andrei volentieri fino a "Gaggio" (località)
e quando viene Settembre (e sembra ieri)
con il fucile in spalla andrei fino a "Lanter" (località)
mi piace che ci siano sempre anche loro
a mangiarla insieme (la polenta), buona e cotta
come facevamo una volta.
ma a pregarli un poco, potrebbero
anche venire, a patto che ci sia
s'intende tanto vino Barbera)
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