FOGLIO NOTIZIE

"LA TRISA"

 

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1982 UN ANNO
CHE FINISCE

Caro socio,
Normalmente alla fine di ogni anno
si tirano le somme di quanto si è
fatto e di quello che si , vorrebbe
fare, anche noi del direttivo ci sen
tiamo in dovere di farlo.
Il 1982 è stato per la nostra Asso
ciazione un anno di cambiamenti;
e' infatti decaduto il Consiglio in
carica e le è subentrato l'attuale
direttivo che non ha ancora avuto
modo di prendere concretamente
in mano la situazione.

Un po' di rodaggio non solo è necessario ma
indispensabile.
Dalla relazione consuntiva del segretario
uscente, nell'assemblea
generale, dopo l'esposizione finanziaria
e le relative motivazioni sulle
spese sostenute dal Consiglio
uscente è emersa la volontà di ristrutturare il
nostro Casett nella valle .La cosa non,
è di facile soluzione, non solo perchè non
ci sono ancora idee ben chiare su come
operare ma anche perchè non va dimenticato
il problema economico, E' vero che in cassa
abbiamo dei quattrini ma è altrettanto vero
che con essi si può fare ben poco.
Ciò non toglie che il nuovo direttivo
na ha accolto l'invito del ,Consiglio
uscente e lo ha fatto proprio e sarà
sua premura approfondire ilproblema
e nei limiti del possibile fare
qualcosa per il nostro
Casett nella valle.





114 AL
1/2 SOLDO

Favoriti da una giornata a dir poco ,
meraavigliosa, sembrava di es
sere ancora in quelle calde gior
nate settembrine e invece era gia'
il 31 ottobre, ci siamo riuniti pres
so il "1"/2 Soldo" per festeggiare
la nostra tradizionale Festa d' Au
tunno.
Eravamo veramente in tanti; ben
114 persone. Abbiamo messo a du
ra prova la capacità contenitiva
del ristorante. Il buon "Rino e con
sorte hanno fatto tutto quello che
era possibile per accontentarci e
tutto sommato pensiamo ci siano
riusciti.Il pranzo ci è stato ser
vito da graziose ragazze vestite
con i tradizionali costumi che han
no dato coreografia all ambiente.
Pensiamo che sia stata una mani
festazione ben riuscita.

IL PRESIDENTE
E'...... PAPA'

Il nostro Presidente e' diventato
papa' di un vispo e bel maschietto
di nome Alessandro. Alla signora
e a lui le nostre piu' vive e since
re felicitazioni. Siamo convinti
che al piccolo Alessandro verran
no tramandati gli usi, i costumi,
le tradizioni e soprattutto il gran
de amore per questa terra che die
de i natali al padre.


DUE RECORDS

Uno negativo: e' la prima volta che
alla nostra festa sociale(la polen
tata), si era in meno di quaranta
persone.
Uno positivo: alla festa d'autunno
abbiamo superato il numero dei...
.. centodieci..partecipanti.

NOTIZIE
TRISTI
Due lutti hanno colpito la nostra
Associazione.E'sempre triste
comunicare queste cose ma pur
troppo cosi' e' la vita.
Bonavida Fiorino: amico con tut
ti, leale, sincero. Appassionato
giocatore di bocce, bella voce ba
ritonale quando cantavamo le no
stre antiche canzoni alpine. Noi
tutti lo ricordiamo con tanta tri-
stezza.
Lorenzi Guido "Primin": il lavo
ro lo aveva portato lontano dalla
sua valle ma l'aveva sempre nel
cuore. E' stato uno dei soci fonda
tori del nostro sodalizio.Uomo
che piu' di ogni altro ha voluto e ha
contribuito a realizzare il Casett
nella valle. Un sentito grazie per
quanto ha fatto per la nostra Asso
ciazione.
Il consigliere Collini Lino "Mun
din" e' stato colpito da un grave lut
to: dopo lunga sofferenza si e' spen
ta la sua cara mamma. Giungano
a lui e familiari le nostre piu'sin
cere condoglianze.

 

 

 

 

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SOPRANNOMI
E VITA
RENDENESE

Esiste una millenaria consuetudi
ne presso ogni comunita': quella
di accollare un soprannome. Per
identificare un essere umano, evi
dentemente non bastano nome e co
gnome. E' una consuetudine molto
discussa ma diffusa in ogni parte
del mondo.E' disponibile una im
mensa casistica a livello paesano,
regionale,nazionale,mondiale e
noi ci limitiamo a citare breve-
mente qualche caso Italiano.
A Milano ed in Lombardia, questa
abitudine impera da sempre. An
che nella letteratura ne constatia
mo la costante presenza. Il Porta
uno dei massimi poeti italiani, bol
la ogni suo personaggio con un so
prannome forse per meglio ri
specchiare le abitudini dei tempi.
El Biscela -El Marchionn di gamb
avèrt -La Ninetta del verze'- El
Luisin del Bram - El Bauscia
El Rico sop -El Mario scurengiun
Nel meridione, il soprannome è
prerogativa di qualificati mascal
zoni, estorsori, assassini di alto
livello: o Guappo - o Mammasan
tissima - Totonno a Pomigliano-
Pascalone e Nola.
Occorre dire che, in genere, ogni
persona colpita da soprannome,
quando puo', cerca di scrollarselo
di dosso - si guarda bene dal van-
tarsene o di tramandarlo ai poste

ri.
Qui in Rendena, constatiamo un
curioso costume, completamente
rovesciato rispetto le consuetudi
ni Nazionali o Mondiali.
In queste contrade, il soprannome
e' titolo di merito, e' motivo di or-
goglio, diventa, diremmo, un se-
condo cognome da tramandare al-
le successive generazioni.
Ognuno ne e' fiero, non lo nascon-
de, anzi, tutti lo incidono sui mar-
mi funerari.
Alcuni poi lo innalzano ben in vista
a simbolo sui propri negozi, sulle
sedi dei propri commerci.
Questo fatto curioso, dovrebbe in-
durre la cultura locale ad impe-
gnarsi nella ricerca della motiva-
zione e delle origini di questo co-
stume. Se ne trarrebbe un affasci
nante trattato di morfologia socia-
le, degno di ogni biblioteca italia
na o straniera.
Primin - Mezz soldu - Pilus -
Galeda - Stefanacc - Cilinacc -
Culinacciun - Mondin - Lena -
Gambun - ecc. ecc.
Questa abitudine locale al sopan
nome, ha indotto qualche immigra-
to temporaneo alla ricerca di un
soprannome. Da tempo ne tenia-
mo in osservazione uno.
E' alla forsennata ricerca di un
soprannome da tramandare ai po
steri, da incidere sulla sua lapi
de (si e' trovato bene qui d'agosto
vuole essere sepolto qui e proba-
bilmente lo accontenteranno).
Vanta qualche decennio di perma-
nenza estiva; inoltre e' un noto e co-
stante assaggiatore di vini trenti-
ni. Per la bisogna e' stato chiesto
consiglio al Battistin.
L'amico Battistin e' notoriamente

 

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un saggio: parla poco, quando lo
fa, dice l'indispensabile.
Dopo qualche giorno di riflessione
ha detto la sua:"PER MI, L'E' UN
SIFUL".Si e' chiesto allora un pa-
rere all'amico Rice,ch'e' anch'e'
gli un saggio ma di tipo importa-
zione, che sa le lingue.Al Rice
sono bastati pochi minuti di rifles-
sione, poi, secco ed asciutto ha
sentenziato:"BIG PlSTOL".
Siamo in alto mare. Riuscìrà il
nostro eroe a trovare un sopranno
me da tramandare ai posteri e da
incidere sulla lapide?
Noi ne dubitiamo. Da queste parti
i soprannomi non si improvvisano
nascono per 'moto spontaneo,dopo
anni, decenni, forse secoli, di tra
dizioni familiari, di vita attiva, di
costante e corretto comportamen
to; nel particolare clima psicolo
gico e nella inconfondibile cultura
della gente di questa valle.
Ambrogio

STRETTAMENTE
PERSONALE
Ai soci che sono in arretrato di due
anni nel pagamento della quota so-
ciale, comunico che al 31.12.1982,
se non avranno provveduto (il teso-
riere Battistin è sempre a disposi
zione) sarò'costretto a depennarli,
dall'albo dei soci.

Ricordo a tutti che sono a vostra
disposizione per ricevere: poesie
canzoni,commmenti, aneddoti, opi
nioni, ecc. per arricchire il nostro
"FOGLIO NOTIZIE"
Ripeto il mio indirizzo:
Franco Mattaboni
Via Mecenate" 107-20138,MILAN0
LETTERA AD
UNA AMICA
SCOMPARSA

ALBA, addio. Ci hai lasciati im
provvisamente, tragicamente.
Potrebbe succedere che, ove ora
Ti trovi, possano giungerti gli echi
delle nostre solite rumorose ma
innocenti baraccate.

Nonti adombrare, non averterte a
male: noi continuiamo a vi~ere.
Non ti adombrare, non avertene a
male: noi continuiamo a vivere.
Sappi però che per molti di noi non
sarà più come prima, quando par
tecipavi anche Tu. A molti di noi
mancherà l'immagine indimentica
bile dei tuoi occhi dolci. Altri pro-
veranno una stretta al cuore ricor-
dando le tue presenze, improntate
a innata, signorile riservatezza.
Addio ALBA.

Alcuni amici